Pubblicato l'Instrumentum Laboris del Sinodo Ordinario sulla Famiglia

Fedeli all’insegnamento di Cristo guardiamo alla realtà della famiglia oggi in tutta la sua complessità, nelle sue luci e nelle sue ombre. Pensiamo ai genitori, ai nonni, ai fratelli e alle sorelle, ai parenti prossimi e lontani, e al legame tra due famiglie che tesse ogni matrimonio. Il cambiamento antropologico-culturale influenza oggi tutti gli aspetti della vita e richiede un approccio analitico e diversificato. Vanno sottolineati prima di tutto gli aspetti positivi: la più grande libertà di espressione e il migliore riconoscimento dei diritti della donna e dei bambini, almeno in alcune regioni. Ma, d’altra parte, bisogna egualmente considerare il crescente pericolo rappresentato da un individualismo esasperato che snatura i legami familiari e finisce per considerare ogni componente della famiglia come un'isola, facendo prevalere, in certi casi, l'idea di un soggetto che si costruisce secondo i propri desideri assunti come un assoluto. A ciò si aggiunge anche la crisi della fede che ha toccato tanti cattolici e che spesso è all’origine delle crisi del matrimonio e della famiglia. 

Da Avvenire. «La misericordia è la rivelazione della fedeltà e dell’identità di Dio con se stesso e così, al tempo stesso, dimostrazione dell’identità cristiana. Perciò la misericordia non toglie nulla alla verità». Il riferimento alla misericordia, che compare in numerosi punti del testo, è l’autentica chiave di lettura del documento preparatorio al Sinodo ordinario sulla famiglia previsto per il prossimo ottobre. Alla luce della misericordia - che diventa nei vari ambiti della pastorale familiare accoglienza, tenerezza e simpatia - si comprendono le sottolineature di un testo che sintetizza le risposte al secondo questionario (diffuso nel dicembre dello scorso anno) giunte a decine di migliaia da tutte le comunità del mondo. Il cosiddetto Instrumentum laboris diventa così un vademecum prezioso non solo per comprendere la situazione della famiglia nei cinque continenti, ma soprattutto per cogliere speranze, ipotesi, suggerimenti, valutazioni, percorsi di lavoro in vista dell’assemblea dei vescovi.

Il commento di S.E. Mons. Bruno Forte. Nella vita concreta della Chiesa la famiglia viene vista dal testo non solo come oggetto e destinataria dell’azione pastorale, ma anche come soggetto e protagonista di essa: perciò se ne evidenzia la costitutiva dimensione missionaria, riconoscendo nella realtà familiare la “via della Chiesa” accessibile ai più per conoscere e sperimentare la misura divina dell’amore. La famiglia assolverà tanto più a questa missione quanto più sarà capace di preghiera e nutrirà la fede di ciascuno dei suoi membri. Anche nel campo della catechesi la famiglia va considerata non solo oggetto, ma anche come soggetto dell’azione evangelizzatrice e catechetica: fondamentale è in tal senso la testimonianza che i coniugi possono dare della gioia del vivere insieme. Nel tratteggiare, poi, la realtà della famiglia nel suo essere in cammino verso la pienezza a cui è chiamata nel disegno del Signore, viene evidenziato da una parte il mistero creaturale del matrimonio, dall’altra l’intimo legame tra Chiesa e famiglia, vista come dono e come compito. È dovere della comunità cristiana aiutare la famiglia nella sua crescita, educando i suoi membri all’esperienza della misericordia che viene da Dio ed esercitando la misericordia verso le famiglie ferite e fragili. Un impegno particolarmente importante oggi è quello di sostenere i giovani nell’affrontare la paura di sposarsi che spesso li prende, aspetto del timore più generale che si riscontra nelle nuove generazioni verso gli impegni definitivi, la cui verità e bellezza è legata invece proprio alla loro irrevocabilità, che con l’aiuto dall’alto può essere vissuta come fonte di gioia e consolazione.

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Pierpaolo Bellucci Perugia dittapibe@gmail.com