Quando volte penso che abbiamo paura della tenerezza di Dio e per il fatto che abbiamo paura della tenerezza di Dio non lasciamo che essa si sperimenti in noi stessi. E per questo tante volte siamo duri, severi, castigatori… Siamo pastori senza tenerezza. Che ci dice Gesù nel capitolo 15 di Luca? Di quel pastore che notò che aveva 99 pecore e gliene mancava una. Le lasciò ben custodite, chiuse a chiave e andò a cercare l’altra, che era imprigionata tra i rovi… E non la picchiò, non la rimproverò: la prese fra le sue braccia e la strinse e la curò, perché era ferita. Lo stesso fate voi con i vostri fedeli? Quando vi accorgete che manca uno nel gregge? O siamo abituati a essere una Chiesa che ha una sola pecora nel suo gregge e lasciamo che le altre 99 si perdano sul monte? Ti commuove tutta questa tenerezza? Sei un pastore di pecore o sei diventato uno che sta a “pettinare” l’unica pecora rimasta? Perché cerchi solo te stesso e ti sei dimenticato della tenerezza che ti ha dato tuo Padre, e te lo racconta qui, nel capitolo 11 di Osea. E ti sei dimenticato di come si dà tenerezza. Il Cuore di Cristo è la tenerezza di Dio. “Come posso farti venir meno? Como posso abbandonarti? Quando sei solo, disorientato, perso, vieni da me, e io ti salverò, ti consolerò”.